La nostra associazione opera prevalentemente in Sierra Leone.
Dati demografici ed economici (2023):
- popolazione: circa 7.396.000 (in aumento)
- aspettativa di vita: 60,41 anni (in aumento)
- età media popolazione: 19.5 anni (in aumento)
- mortalità infantile: 7,9% (in calo)
- PIL pro capite annuo lordo: 2.130 dollari (in aumento, circa 1/18 esimo circa di quello italiano, 38.173 dollari *)
*Fonte ISTAT (dato 2023)
Fonti: Data Commons, Worldometer
La storia:
1. Dalla fondazione all’Abolizione della tratta degli schiavi (1788 – 1807)
La Repubblica della Sierra Leone, o Salone (così la chiamano i suoi abitanti) fu fondata dall’Inghilterra nel 1788 (si dice che la terra le fu venduta da un re indigeno) per ospitare gli Africani senza casa e schiavi liberati. Prima della sua nascita questa terra è stata uno dei principali punti di transito delle rotte schiaviste per le Americhe che partivano dal porto dalla sua attuale capitale Freetown.
Anche se la corona inglese abolì la tratta degli schiavi nel 1807 gran parte dei neri “liberati” furono comprati dai coloni bianchi come apprendisti rimanendo schiavi “de facto”. Nel Diciannovesimo secolo schiavi liberati dall’America e dai Caraibi si stabilirono a Freetown diventando i Krio (creando l’omonima lingua).
2. L’era coloniale (1788 – 1961)
Dalla sua nascita fino al 1961 anno dell’indipendenza fu un protettorato inglese: i coloni commerciavano con una ristretta élite a Freetown (la capitale) mentre nell’entroterra raccoglievano tasse proibitive e sfruttando la ricchezza di queste terre (prima agricola e dagli anni ’30 anche mineraria). A nulla sono valse le numerose ribellioni delle campagne.
3. L’indipendenza (1961 – 1991)
Anche dopo il ’61 la situazione non è migliorata: la democrazia era solo di facciata, dato che al potere vi fu quasi sempre l’All People’s Congress, Apc (un sistema di governo a partito unico, come Cina e Russia) che governò il pese tra abusi e corruzione. Tutte le ribellioni furono represse nel sangue o imprigionando gli oppositori politici.
4. La guerra civile (1991 – 2002)
Il malgoverno dell’Apc e le tensioni nella vicina Liberia portarono allo scoppio di una guerra civile combattuta dal RUF (Fronte Rivoluzionario Unito), già colluso con i peggiori criminali del paese, contro le forze governative. Entrambe le parti si avvalsero di bambini soldato, e compirono numerosissime atrocità sulla popolazione. Un fattore nascosto di questa guerra furono il commercio diamanti (detti anche “diamanti di sangue”) che tutti gli schieramenti volevano controllare per compare armi e alimentare la rivoluzione. Il RUF, che sarebbero dovuto essere il liberatore del paese si è macchiato dei peggiori crimini e violenze.
Un giovane ragazzo, che è stato un bambino soldato, ci racconta che nel natale del 1991 la luce si spense e non tornò più. Assieme alla rete elettrica i combattenti hanno distrutto scuole, ferrovie, fognature, moltissime abitazioni e gran parte delle infrastrutture. Ricostruire quanto perduto per un’economia così fragile sarà un processo lungo e difficile.
Solo nel 2000 l’Inghilterra, assieme a truppe ONU, riuscì dopo 2 anni di battaglie e guerriglia, a sconfiggere i ribelli. Il disarmo si è concluso nel 2004.
Le fonti ufficiali contano 70 mila vittime (dati ONU). Stime più realistiche parlano di:
- durata: 10 anni e 9 mesi
- vittime ufficiali 70.000 (reali almeno 120.000)
- vittime di stupri (di massa): tra 215.000 e 257.000
- sfollati e rifugiati: circa 2.6 milioni
* Stime Ufficio Statistiche Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo
5. Epidemia di Ebola (2014 – 2016)
Il virus ha colpito fortemente la Sierra Leone che probabilmente ne è stata l’epicentro. Il sistema sanitario quasi totalmente distrutto dalla guerra civile non ha saputo reggere l’impatto. Gli unici centri in grado di trattare Ebola sono stati quelli di Emergency a Freetown. I centri di ricerca sono stati 2, uno dei quali presso l’Università di Makeni.
- casi probabili + confermati + sospetti: 14,124
- casi confermati in laboratorio: 8,706
- morti: 3,956
Fonte dato Ebola: CDC
6. Investire sulle nuove generazioni
Grazie al progetto “Radical Inclusion” (Inclusione drastica) nel 2021 il tasso di completamento della scuola elementare è stato del 97% mentre per le superiori si sono attestate al 46% per gli uomini e al 67% per le donne; purtroppo vi sono dati riguardanti le università.
Anche se la Sierra Leone crede molto nelle nuove generazioni investendo il 29,37% del suo pur modesto PIL nell’istruzione (in Italia siamo al 4%), la strada verso un sistema scolastico adeguato rimane lunga e difficile…
Fonti dati scuole: World Bank e UNESCO, Macrotrends